Il GENOA dei MIRACOLI ||| L'IMPRESA di Anfield
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ZICO all’Udinese ||| Quando il più FORTE del MONDO giocava in FRIULI
ZICO all’Udinese ||| Quando il più FORTE del MONDO giocava in FRIULI

#Zico #Udinese #Calciomercato 🔘 Iscriviti 🔘 https://www.youtube.com/channel/UCfmCGVXfpAMSi4PP8kqWlbA?sub_confirmation=1 🔥Twitch 🔥 https://www.twitch.tv/cronache_di_spogliatoio ◻ Instagram ◻ https://www.instagram.com/cronache_di_spogliatoio/ ◼ Facebook ◼ https://it-it.facebook.com/cronachedispogliatoio/ 💬 Twitter https://twitter.com/cronachetweet ®Sito Web https://www.cronachedispogliatoio.it/ 📱Scarica la nostra APP https://www.cronachedispogliatoio.it/app/ ZICO all’Udinese ||| Quando il più FORTE del MONDO giocava in FRIULI Attorno alla stagione 1982 83 dell'Udinese c'è una curiosa leggenda metropolitana. Ne ha scritto Sportweek nel 2019, l'hanno riportata in tanti: quell'anno l'Udinese non riusciva mai a vincere in casa e spesso era successo che i tiri dalla distanza si foss ero stampati sulla traversa. A segnalare la cosa era stato soprattutto Ivica Surjak, attaccante jugoslavo che era uno dei due stranieri in Friuli, insieme al libero brasiliano Edinho . Surjak, da buon tiratore di punizioni, aveva voluto vederci chiaro sulla reale altezza delle porte del Friuli. Aveva segnalato la cosa all'allenatore, Enzo Ferrari, ed era saltato fuori che in effetti le traverse erano di cinque centimetri più basse rispetto alla misura regolamentare di 2 metri e 44. A metà stagione avevano si stemato le cose, cambiando le porte in gran segreto, per evitare una raffica di 0 2 a tavolino. Sarà vero? Le cronache dei giornali riportano solo due traverse casalinghe dell'Udinese, e una sola traversa di Surjak, in uno 0 0 contro il Napoli ma sapete come si dice, mai rovinare una bella storia con la verità. Siamo nel 1983 e ormai da due anni la Serie A ha finalmente concesso la possibilità di acquistare calciatori stranieri . La riapertura delle frontiere ha riacceso i riflettori sul campionato italian o , che adesso è il punto di riferimento di tutto il calcio mondiale: aver vinto i Mondiali l'anno prima ha dato ulteriore lustro al nostro pallone, al quale guardano i fenomeni sudamericani. Nella stagione successiva al trionfo spagnolo hanno giocato in se rie A due peruviani, due uruguaiani, quattro argentini e quattro brasiliani, ma non il pezzo migliore della collezione: un fuoriclasse da 630 gol in carriera, capocannoniere del campionato brasiliano 1980 e 1981, che non ha vestito altre maglie se non l a n umero 10 del Flamengo e della Seleçao, quella che gli è stata strappata da Claudio Gentile in un duello leggendario allo stadio Sarrià di Barcellona: il Pelé bianco, Arthur Antunes Coimbra, detto Zico. Non che il calcio italiano non ci abbia provato. Per p rimo si era mosso il Milan, primavera 1981, con un tentativo rapidamente scivolato nel patetico. Nelle intenzioni doveva essere il grande colpo per festeggiare il ritorno in serie A dopo la retrocessione per il Totonero: a 28 anni Zico era il più forte del mondo, a inizio maggio aveva segnato il gol decisivo nella prima vittoria a Wembley del Brasile dopo 60 anni. Tre giorni dopo aveva fatto il bis a Parigi contro la Francia. Il problema però era che il Milan aveva concentrato tutti gli sforzi economici sul giocatore puntando a comprarlo “a parametro zero”, come si direbbe oggi, in un clima sempre più ostile da parte dei media locali: Gianni Rivera aveva anche ottenuto l'ok di Zico, ma la società aveva offerto ben poco al Flamengo che a fine maggio irrita to dall'avarizia degli italiani aveva annunciato il rinnovo del contratto del giocatore, con un ingaggio da quasi un miliardo e 400 milioni di lire. Una figuraccia: Rivera e il presidente Colombo erano volati in Brasile a prendere Zico senza considerare il rischio di tornare a casa a mani vuote. “Giochi senza frontiere, senza rispetto dei tifosi”, aveva scritto all’epoca il Guerin Sportivo. L'allargamento da uno a due stranieri per squadra a partire dal 1982 aumenta le possibilità e le suggestioni. Il Bra sile è terra di conquista anche grazie al lavoro incessante di spregiudicati emissari che contattano direttamente i giocatori, incantandoli con promesse di ingaggi da favola. Zico è l'oggetto di desiderio di molti, a cominciare dall'Inter, che sostituirebb e volentieri il deludente Juary con “o Galinho” (il galletto) per le sue movenze eleganti e l'andatura a testa alta palla al piede. Un inviato speciale dell'Inter viene avvistato a Rio de Janeiro, ma niente da fare. Ci pensa anche la Roma, alle prese con u na complicatissima trattativa di rinnovo per Falcao. Ci pensa persino la neopromossa Lazio, per bocca del presidente in pectore Giorgio Chinaglia, che in un'intervista al settimanale “Oggi” annuncia di aver trovato un accordo con Zico. 00:00 L'Udinese 82-83 02:44 Tentativo fallito 08:40 La trattativa 18:50 La sentenza



RUUD GULLIT: l'acquisto che CAMBIÒ il MILAN ||| Storie di MERCATO
RUUD GULLIT: l'acquisto che CAMBIÒ il MILAN ||| Storie di MERCATO

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Il PALERMO che sfiorò la CHAMPIONS ||| Una STAGIONE da DIO
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5 volte in cui Ibrahimovic ha stupito il mondo
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La Gente Oggi Pagherebbe 1000 € Per Vedere Ronaldinho, Kaka & Pato Giocare Così...
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