Content removal request!


RUUD GULLIT: l'acquisto che CAMBIÒ il MILAN ||| Storie di MERCATO

🔘 Iscriviti 🔘 https://www.youtube.com/channel/UCfmCGVXfpAMSi4PP8kqWlbA?sub_confirmation=1 🔥Twitch 🔥 https://www.twitch.tv/cronache_di_spogliatoio ◻ Instagram ◻ https://www.instagram.com/cronache_di_spogliatoio/ ◼ Facebook ◼ https://it-it.facebook.com/cronachedispogliatoio/ 💬 Twitter https://twitter.com/cronachetweet ®Sito Web https://www.cronachedispogliatoio.it/ 📱Scarica la nostra APP https://www.cronachedispogliatoio.it/app/ #Gullit #Milan #Calciomercato RUUD GULLIT: l'acquisto che CAMBIÒ il MILAN ||| Storie di MERCATO È un colpo di fulmine. È l'esordio “in società” del nuovissimo Milan di Silvio Berlusconi, che ci tiene da morire: è stato invitato al Trofeo Gamper, classico appuntamento di inizio stagione del Barcellona, insieme al Tottenham, al PSV Eindhoven e naturalmente ai padroni di casa. È la prima volta che una squadra italiana partecipa al Gamper: come tutti gli inquilini che hanno appena messo piede nella loro nuova casa, Berlusconi si fissa sul dettaglio, guarda sotto i tappeti, scruta la polvere su ogni mensola. Tutto deve essere perfetto. Ma il suo Milan è ancora molto lontano dalla perfezione: perde entrambe le partite, prima contro il Barça e il giorno dopo contro il Tottenham, dando una generale sensazione di inferiorità. A Berlusconi non sono piaciute nemmeno le tute trasandate con cui i suoi giocatori si sono seduti in panchina: non è così che riuscirà a sedurre l'Europa intera. Quanto all'allenatore, Nils Liedholm, sembra fin troppo compassato, legato a un'idea di calcio vecchia ed élitaria, da cui il presidente è praticamente escluso per costituzione: il Cavaliere non sopporta la flemma con cui l'allenatore svedese ci tiene a mantenere le distanze, raccontandogli delle sue partite insieme a Rivera, oppure contro Pelé o Stanley Matthews, mentre Berlusconi – al massimo – ha allenato l'Edilnord Torrescalla, con suo fratello Paolo centravanti. Eppure il Presidente ha preteso che a Barcellona viaggiasse l'intero stato maggiore, e dunque anche Adriano Galliani e Ariedo Braida, ora seduti accanto a lui in tribuna a guardarsi la finale, Barcellona-PSV Eindhoven. La squadra olandese, di proprietà della Philips, ha sostituito in corsa il Paris Saint Germain che ha dato forfait ed è la piccola rivelazione del torneo. In particolare il suo leader, alto un metro e 91, treccine al vento e al braccio una fascia da capitano con i colori della bandiera olandese: indossa una maglia numero 10 che poi numero 10 non è. Già: in che ruolo gioca questo Ruud Gullit? Sembra interpretare il calcio alla classica maniera degli olandesi: lo si trova in posizione di libero ad avviare la manovra e un minuto dopo a concludere, a colpire di testa, ad arrivare per primo su ogni pallone grazie a uno strapotere fisico fuori scala per il 1986. Ha un cervello alla Ruud Krol e fisico alla Paul Pogba, ma trent'anni prima di Pogba. Il pubblico del Camp Nou, molto ben educato a proposito di olandesi, si esalta sulle galoppate ad ampie falcate che Gullit – grande animale da palcoscenico – concede con generosità. Berlusconi pensa che uno così risponda perfettamente all'identikit del fuoriclasse che sta cercando, e che ancora non ha trovato. Fino a questo momento il suo primo mercato al Milan è stato fatto solo da giocatori italiani: per l'esattezza cinque, Dario Bonetti, Roberto Donadoni, Giovanni Galli, Daniele Massaro e Giuseppe Galderisi, scesi dagli elicotteri un mese prima in una roboante presentazione all'Arena di Milano. Ci ha provato con Platini, accontentandosi di strappargli un accordo per un ruolo da commentatore sportivo per La Cinq, la sua nuova emittente francese (accordo che Platini non rispetterà). Ci ha provato addirittura con Maradona, respinto, e aveva trovato un accordo con la Sampdoria per Gianluca Vialli, ma poi il ragazzo ha preferito rimanere a Genova, con una celebre frase passata alla storia: “Oggi quando mi alzo la mattina dalla finestra vedo il mare, a Milano 2 al massimo il laghetto con i cigni”.